La Giuria della Sezione Poesia, presieduta da Serena Bartoli, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la graduatoria finale:
- Opera 1^ classificata «La vita è un prisma» di Paolo Panattoni, San Giuliano Terme (Pisa).
Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 100 copie all’Autore – Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «Fin dalla prima lirica sono immediatamente evidenti i temi e le suggestioni che compongono questa silloge.
“I giorni” scandiscono il trascorrere del tempo che si impone come elemento dominante quasi per tutta la raccolta, in quanto protagonista assoluto della vita di ogni uomo. Ma non bisogna forse dargli troppa importanza, perché il tempo ‘‘resta solo uno strumento, non il padrone di ogni movimento… compagno dell’anima che mi porto dentro”. È ancora lui ad accompagnarci alle soglie della vecchiaia, richiamata alla mente attraverso l’immagine metaforica della sera, non originale nella scelta, ma sicuramente personale nella sua elaborazione. La vena creativa ed espressiva dell’autore non si esaurisce solo con lo sviluppo della tematica del tempo, si snoda anche attraverso altre suggestioni, impressioni, estratti di ragionamento, libere associazioni. Cosa sono gli affetti? Le emozioni? La ragione? I pensieri? Sembra chiedersi l’autore. C‘è una definizione per ciascuno di essi, ma poi nella realtà tutto si intreccia e si confonde. Immediatamente dopo colpisce il bozzetto paesaggistico di un ridente paesino ligure che, utilizzando una tecnica di tipo impressionistico è capace di evocare ricordi attraverso profumi delicati e colori accesi. A interrompere la sequela di questi giorni anonimi contrassegnati solo da un numero progressivo, c‘è l’ultima poesia dedicata alla madre, forse unico interlocutore possibile di un io poetico che in questo diario intimo ha comunicato solo con se stesso». Serena Bartoli
- Opera 2^ classificata «Uomini soli» di Alessio Baroffio, Rescaldina (Milano).
Vince: Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato di merito. Questa la motivazione della Giuria: «L’autore con il titolo scelto già esprime la sua dichiarazione di poetica. La solitudine, quindi, condizione esistenziale di ogni individuo, sarà il tema dominante della raccolta, che pur non originale nella storia della poesia, è elaborata e declinata in forma personale e convincente. La solitudine di un uomo dopo un amore perduto, che con una metafora molto efficace si trova nella condizione di un senza tetto (titolo poesia omonima), di chi ha perso tutto, ogni sicurezza, di chi si ritrova “con i piedi nel fango e dentro un cartone per vivere”. È in compagnia solo della sua malinconia, a volte dell’attesa spasmodica di un ritorno, che non ci sarà e la conseguente delusione, che insinuerà il dubbio, se soccombere o lottare. Ma dopo aver attraversato lo sgomento della solitudine e aver lottato con le proprie fragilità si può tornare a vivere, correndo il rischio di sognare di nuovo.
In questo cammino di elaborazione del lutto attraverso il quale l’autore ci conduce, si aprono varchi per esplorare altri ambiti dell’esperienza individuale: la vecchiaia, il ricordo di un sensibile collega scomparso e un pensiero dedicato a chi combatte l’Alzheimer. L’autore è anche capace di passare dal dramma individuale al dramma collettivo con toni di grande tensione lirica a tratti commovente. È quello che avviene quando dà voce al dramma attuale dei migranti e alle atroci sofferenze della guerra in Ucraina. Immagini molto efficaci per descrivere questo conflitto nel cuore dell’Europa, mentre l’Occidente si scopre totalmente impreparato e impotente.
Raccolta quindi ricca di contenuti ed emozioni, che rende un grande omaggio alla poesia e al suo effetto salvifico, per cui il suo autore potrà lasciarsi alle spalle dolore e sofferenza e prepararsi a scrivere l’ultima poesia, forse». Serena Bartoli
- Opera 3^ classificata «Quel che resta dei giorni» di Stefania Pellegrini, Aosta.
Vince: Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «Che cosa colma lo spazio che intercorre tra i giorni di un tempo passato e quelli presenti? La risposta è la memoria, il riaffiorare dei ricordi: la casa dei nonni, il papà, la mamma e soprattutto il perduto amore, andato via troppo presto, evocato come ancoraggio sicuro, punto fermo, “centro dove riflettere il mio sole”, e ancora la magia sospesa del primo incontro. Inoltre il tempo passato può tornare sotto molteplici forme: improvviso ed istantaneo come un lampo oppure attraverso un sogno. A volte può costare fatica “risalire le ore” e diventa “ansia che non sa tacere e ronza ronza come mosca sopra la finestra”. Eppure l’autrice non si farà travolgere dall’onda dei ricordi, perché nasce in lei un prepotente desiderio di andare al di là “di questo cielo grigio” di riprendere a sognare, di vivere un presente senza domani, di ritornare a vivere un amore che non sia solo un ricordo. In questo percorso intimo le emozioni sono analizzate attraverso una varietà di sfumature che si concretizzano in efficaci e seducenti immagini poetiche». Serena Bartoli
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Amore e pathos» di Lina Rizzo, Eboli (Salerno).
Questa la motivazione della Giuria: «Niente sfugge e rimbomba allo stesso tempo più del vuoto dell’abbandono e dell’assenza che ne consegue. Senso di solitudine fino allo struggimento. In un caos di emozioni legate allo sconforto di un amore perduto, trova spazio una speranza di rinascita, per dare un nuovo senso alla vita. La parola accompagna in modo sapiente questo vortice di sensazioni e stati d’animo». Serena Bartoli
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Continua…» di Patrizia Berlicchi, Roma.
Questa la motivazione della Giuria: «La raccolta si compone spesso di brevi frammenti, di esperienze e impressioni, tratteggiate con un uso attento delle parole, organizzate in frasi brevi ed efficaci, che esprimono l’esatta percezione dell’emozione vissuta». Serena Bartoli
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Della natura, dell’amore e della malattia» di Egidio Longhi, Sondrio.
Questa la motivazione della Giuria: «Nel titolo la sintesi dei motivi ispiratori della raccolta, in perfetto equilibrio tra loro. La stessa malattia purtroppo protagonista della quotidianità dell’autore entra in modo equilibrato nel discorso poetico senza eccesso, pur facendo inevitabilmente da sfondo ad ogni emozione. Questa esperienza drammatica non toglie spazio alla possibilità di rievocare momenti del passato di intenso contatto con la natura e con tutto ciò che ci circonda, pretesti per evadere da un doloroso presente che l’autore non manca di osservare con sguardo acuto e penetrante». Serena Bartoli
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Incomincio da qui – La luce e l’anima» di Pierpaolo Freschi, Staranzano (Gorizia).
Questa la motivazione della Giuria: «La raccolta trae ispirazione da momenti di vita intimi, esperienze personali, drammi collettivi della storia del nostro paese, un omaggio alla poesia dantesca. L’io poetico riesce contemporaneamente a dare voce alle emozioni personali e alla passione civile in un linguaggio potente che imprime forza evocativa e profondità». Serena Bartoli
- Opera segnalata: dalla Giuria: «La vita mia (dall’alba al Tramonto)» di Martin Palmadessa, Imola (Bologna).
Questa la motivazione della Giuria: «La raccolta è un’autobiografia intima, lungo il sentiero della vita. Non è un percorso cronologico, infatti si alternano emozioni del passato e del presente, in un continuo rincorrersi. Ai molteplici ricordi è stata data parola attraverso un lessico che in modo sapiente utilizza i cinque sensi. Le poesie nei frammenti di vita che descrivono, abbondano di colori, profumi, suoni ed anche sapori. È il resoconto di una vita vissuta con passione ed entusiasmo da un uomo che ha cercato di non mollare mai, insegnamento che ha voluto trasmettere ai propri figli». Serena Bartoli
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Ma le parole» di Francesca Auguadri Virdis, Canton Ticino (Svizzera).
Questa la motivazione della Giuria: «La raccolta è quasi interamente un’interessante riflessione sul senso della parola, elemento determinante nella funzione poetica della comunicazione verbale. Potremo dire che si compie un’operazione di metapoesia. Non mancano momenti poetici legati a sensazioni e a esperienze personali a cui l’autrice dà voce in modo convincente». Serena Bartoli
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Quel verso 103 del canto quinto» di Claudio Roncarati, Cattolica (Rimini).
Questa la motivazione della Giuria: «La parola che può descrivere l’intera raccolta è “originalità”. Singolare la scelta di suddividere la silloge in tre brevi capitoli. Il primo che rappresenta il suo titolo contiene, partendo dal celebre verso dantesco, una riflessione sull’amore in una forma assai poco convenzionale. Amore inteso non come trascendenza ma immanenza, attraverso un linguaggio fortemente realistico, a volte dissacratorio, capace di spostare il nostro sguardo e tensione dall’alto in basso. Infatti all’amore per il prossimo e per gli ultimi sono dedicati gli altri due capitoli». Serena Bartoli
Alle opere Segnalate dalla Giuria oltre ad Attestato di merito, vengono offerte vantaggiose proposte di pubblicazione con l’assegnazione di copie in omaggio, in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit. A breve verrà inviata agli Autori premiati comunicazione in merito al successo conseguito a mezzo email.
La Giuria ha inoltre selezionato una rosa di opere meritevoli alle quali viene offerto di pubblicare in volume con la casa editrice Montedit e di avere copie in omaggio. Verrà inviata comunicazione agli Autori a mezzo email.
La Giuria della Sezione Narrativa, presieduta da Massimo Barile dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la graduatoria finale:
- Opera 1^ classificata «Mai per sempre!» di Sarah Zingales, Nago – Torbole (Trento). Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione in volume dell’opera edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di copie – Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «Nel libro di Sarah Zingales, dal titolo “Mai per sempre”, le molteplici manifestazioni del vivere si alternano e si miscelano nel flusso vorticoso delle vicende e delle metamorfosi dell’esistenza, dove emergono scenari assai differenti, tra sentimenti e passioni, inquietudini ed affanni esistenziali, fino alla capacità di “accettazione” della vita che diventa consapevolezza della limitante condizione umana davanti al Tempo e al Destino che dominano l’intero scenario narrativo.
Ecco allora che la storia di Sofia, e della sua famiglia, si intrecciano con una grande delusione sentimentale che crea sconforto nella donna perché si sente ferita nell’amore che stava donando.
Nella fase finale del processo narrativo si apre una sorta d’indagine che verrà condotta da Sofia e Diletta per scoprire le vere cause della morte del padre perché credono sia stato avvelenato.
La vicenda assumerà dei risvolti incredibili ed impensabili quando la verità verrà alla luce: si assisterà ad un colpo di scena tragico e diabolico.
Sarah Zingales crea ed alimenta una trama interessante che coinvolge il lettore anche grazie ad una scrittura sempre precisa e penetrante, capace di alimentare gli impulsi di un intreccio narrativo che regala inaspettati colpi di scena.
Sarah Zingales offre una visione narrativa che penetra nel profondo degli universi emozionali dei protagonisti e si avverte la continua tensione nel modulare le cadenze interiori che si miscelano con le vicende esistenziali e le evidenze della sua intenzione narrativa». Massimo Barile
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Fragmented memories» di Rossano Bernardini, Stroncone (Terni).
Questa la motivazione della Giuria: «La struttura narrativa propone frammenti esistenziali e frasi ridotte ai minimi termini, utilizzate come strumento rivelatore per fissare l’universo emozionale che verrà scandagliato ed ampliato dal continuo flusso di pensieri offerto dall’Autore.
La narrazione segue tale flusso, costantemente alimentato da profonde riflessioni, dall’alternarsi di stati d’animo, dall’accavallarsi di suggestioni letterarie e considerazioni sulle dinamiche dell’esistere.
Durante le fasi della narrazione ci troviamo di fronte ad una galleria di “memorie frammentate” che contemplano le inevitabili domande sul significato della vita, relative alla coscienza e alle manifestazioni dell’animo umano: inevitabili anche alcune considerazioni sui massimi sistemi e sul destino del Pianeta, oltre a varie dissertazioni.
Le molteplici manifestazioni del vivere si miscelano in una simbolica dimensione che attraversa il modo reale e le percezioni surreali della mente del protagonista narrante che alimenta il serrato “flusso di pensieri”.
La concezione narrativa diventa originale visione letteraria che avvolge l’intera struttura d’una rappresentazione simbolica fedelmente resa da Rossano Bernardini». Massimo Barile
- Opera segnalata: dalla Giuria: «I Segni sull’argilla» di Fabio Carlini, Castel Castagna (Teramo). Questa la motivazione della Giuria: «Il romanzo di Fabio Carlini utilizza come simbolo narrativo la figura di una nonna che vuole offrire un importante insegnamento di vita alla nipote che, sovente, si dimostra ingrata, egoista e prepotente nei confronti dei genitori.
Durante il processo narrativo emerge la dolorosa storia raccontata dalla nonna che riporta alla mente le tristi vicende di quando era bambina ed aveva dovuto fare i conti con un nonno violento e tirannico.
Alla bambina era stato vietato perfino di andare a scuola e, quindi, di imparare a leggere e scrivere, ma lei non s’era arresa e, grazie all’aiuto del fratello che le lasciava alcuni “segni sull’argilla”, nient’altro che le lettere dell’alfabeto, lei aveva imparato a scrivere.
Quando era stata scoperta il nonno l’aveva presa a frustate, fino ad accecarle un occhio.
Nonostante tutto lei era riuscita a coronare il suo sogno ed aveva studiato, fino al riscatto finale.
La lezione della nonna riesce a fare presa sulla nipote che comprende l’insegnamento offerto e modifica completamente il suo comportamento.
Fabio Carlini, grazie ad una scrittura avvolgente, riesce a rendere, nel miglior modo, le intenzioni narrative che rappresentano un simbolico “insegnamento” che può far cambiare la prospettiva d’osservazione della vita e modificare anche i comportamenti errati che rendono egoisti ed arroganti nei confronti degli altri». Massimo Barile
- Opera segnalata: dalla Giuria: «2984 – 1000 anni dopo Orwell e Huxley…» di Francesco Monti, Milano. Questa la motivazione della Giuria: «Il romanzo di fantascienza di Francesco Monti è un condensato delle varie utopie degli ultimi secoli della storia dell’umanità e viene reso in modo perfetto grazie ad una scrittura attenta e precisa, capace di fissare fedelmente le atmosfere futuriste.
Come afferma l’Autore il libro vuole essere un “messaggio di speranza”.
In questo nuovo Mondo Giusto troviamo il raggiungimento di uno status di cittadino che viene regolato da una politica intelligente, che vede la filosofia accompagnare nelle scelte che necessariamente devono essere fatte, che insegna il Sapere conseguito dall’umanità, dalla teologia alle tecnologie più avanzate.
In questa realtà fortemente evoluta ed avanzata, dominata immancabilmente dalla tecnologia, le malattie genetiche sono state eliminate; esiste la comunicazione telepatica; l’aspettativa di vita è di circa centocinquant’anni ed i suoi appartenenti, nella fase adolescenziale, vengono introdotti alla professione che risulta più adatta alle loro propensioni genetiche.
La protagonista Blanca sceglierà appunto la professione di ricercatrice nel campo della storia della sociologia e avrà come precettore Francesco Cristiano, che sarà il suo Maestro di vita.
Nelle varie lezioni verrà narrata la genesi del Mondo Giusto, il Nuovo Mondo che si regge su Algor, una macchina tecnologica avanzata che si autogestisce ed è programmata per proteggersi con un sofisticato sistema di autodiagnosi e, durante la narrazione, verranno proposte numerose riflessioni e profonde analisi critiche sulla vita dell’Uomo, sul progresso dell’Umanità, sulle molteplici manifestazioni della spiritualità, oltre a varie dissertazioni sulle dinamiche esistenziali che, da sempre, interessano il genere umano.
Gli insegnamenti del Maestro sono ad ampio spettro: l’esistenza di Dio e la Creazione, il significato della vita, la concezione della morte, l’eterno conflitto tra il Bene e il Male, la pace tra gli esseri umani e l’armonia da ricercare con la Natura e, non ultimo, l’importanza del “ricordo storico”.
L’interessante “percorso di vita” mette in evidenza la capacità dell’Autore di creare una struttura narrativa solida, pur facendo riferimento ad una realtà futura, indagando le varie fasi del divenire dell’umanità e rapportandole ad una nuova concezione che vede appunto la creazione del Mondo Giusto». Massimo Barile
- Opera segnalata: dalla Giuria: «Ogni cuore è fatto di sangue» di Annagiulia Puccioni, Casciana Terme Lari (Pisa). Questa la motivazione della Giuria: «Annagiulia Puccioni, con il suo libro “Ogni cuore è fatto di sangue – Un nuovo inizio: Ottavia”, propone una storia di vampiri che ricalca le dinamiche di tale genere narrativo, ma riesce a creare alcuni personaggi che offrono una sorta di originalità alle vicende e alla sostanza della trama.
Sulla scena irrompe subito l’omicidio d’una ragazza, che si chiama Ottavia: la dinamica è terribile perché le hanno strappato il cuore.
Durante la narrazione si scoprirà l’esistenza di un misterioso Consiglio che, oltre alla ragazza uccisa, sta dando la caccia all’ultimo appartenente ad una stirpe di vampiri.
Dopo alterne vicende la protagonista Amelia conoscerà i suoi enormi poteri che la rendono immune dai vampiri che non possono “soggiogarla”.
Lo scontro finale con un vampiro diabolico cambierà per sempre la sua vita, ma lei riuscirà a trovare il grande amore». Massimo Barile
Alle opere Segnalate dalla Giuria oltre ad Attestato di merito, vengono offerte vantaggiose proposte di pubblicazione con l’assegnazione di copie in omaggio, in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit. A breve verrà inviata agli Autori premiati comunicazione in merito al successo conseguito a mezzo email.
La Giuria ha inoltre selezionato una rosa di opere meritevoli alle quali viene offerto di pubblicare in volume con la casa editrice Montedit e di avere copie in omaggio. Verrà inviata comunicazione agli Autori a mezzo email.
- La premiazione si è svolta a Melegnano (Milano) Sabato 13 aprile 2024 presso la nostra sede in piazza Codeleoncini, in occasione dell’Open Day del Club degli autori: «Incontro con consegna dei Premi agli autori vincitori dei concorsi letterari indetti nel 2023».
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